REGIME DI VANTAGGIO EX-MINIMI: LE SPESE

In questo articolo, vogliamo parlare del concetto di spesa, relativo al solo regime fiscale di vantaggio ex minimi, che come saprai, è il regime attuale più conveniente e che è andato a sostituire l’anno scorso il regime dei minimi creato nel 2008.

Il regime di vantaggio ex minimi è un regime dove non c’è la detraibilità in percentuale di tantissime spese, come il regime ordinario. Nel regime ordinario si possono detrarre gran parte delle spese sostenute, anche non attinenti al proprio lavoro, ma nel regime vantaggio ex minimi no: solo quelle attinenti al proprio lavoro.

Ad esempio un operatore di massaggi di benessere autonomo, col regime ordinario detrarrà una percentuale delle spese mediche sostenute, e che non sono spese attinenti al lavoro, ma un operatore autonomo che ha il regime dei minimi, non detrarrà neanche 1 euro di spese mediche. Però tutto ciò che concerne le spese attinenti al lavoro, le detrarrà dal fatturato col principio di cassa, e in base alle percentuali stabilite dallo stato.

COSA NON SI PUO’ DETRARRE DAL FATTURATO PER DETERMINARE IL VERO REDDITO, NEL CASO DEL REGIME DI VANTAGGIO EX MINIMI

– spese mediche

-spese veterinarie

– in linea generale tutte quelle spese che non sono imputabili direttamente alla ditta: carburante per esempio se non si ha un auto intestata a se stessi in caso di ditta individuale, o se non si ha un auto aziendale.

Per un operatore di massaggi che rientra nel regime fiscale di vantaggio ex-minimi ecco le spese che possono essere accumulate ai fini della determinazione del reddito secondo il principio di cassa (FATTURATO – SPESE = REDDITO TASSABILE):

– spese per olii di massaggio

-spesa per assicurazione R.C.

-la totalità dei contributi previdenziali

-spese per acquisto lettini massaggio

-spese per pranzi, cene e soggiorni, solo se attinenti al lavoro

-spese carburante e spese sostenute per la macchina, se è di proprietà della ditta

-spese per divise lavorative

-spese per corsi di formazione

-spese pubblicitarie

– spese per beni strumentali tecnologici: stampante, pc, fogli, cartucce, tablet, cellulare, software lavorativi

– spese sostenute per abbonamenti telefonici o ricariche telefoniche

– spese arredamento nel caso si abbia uno studio privato

– spese bancarie e di prelievo di carta prepagata o di credito

– spese per gadget aziendali da dare ai clienti

– spese burocratiche

Il consiglio che noi diamo e che sicuramente darà anche ogni commercialista, è di farsi fatturare in ogni caso tutte le spese sostenute, e poi vedere quali siano detraibili e quali no, ma per fare questo, sia chiaro, si deve essere sempre in linea con le fatture emesse, perchè viene da se che farsi fatturare tutto quanto e poi non emettere tutte le fatture relative ai guadagni, genera forti incoerenze e incongruenze fiscali. 

Grazie di aver letto questo articolo e per domande o pareri, non esitare a commentare qui sotto! Grazie di cuore.

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Una risposta

  1. Enrico ha detto:

    Nei vostri modelli di fattura c’è l’obbligo di fatturare indicando i dati del cliente.
    Ma spesso il cliente non vuole dare i propri dati perchè non vuole essere controllato e nei massaggi spesso c’è un tabù nel far sapere che si è andati presso un centro massaggi….
    E’ possibile quindi emettere ricevute come si fa normalmente in tutti i negozi, tipo barbiere o altro, in cui la ricevuta è semplicemente numerata e rilasciata al momento del pagamento senza indicare nessun dato del cliente?
    Non mi sembra giusto che ogni cliente debba essere schedato nel database essendo un servizio commerciale… si potrebbe avere difficoltà a richiedere i dati se pagano contanti, come risolvere il problema?
    Grazie!!

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