LEGGE HARLEM, UN GRANDE PASSO AVANTI

Era ora!
Direttamente dal CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa) arriva la notizia che la cosiddetta Legge “Harlem” , approvata lo scorso Febbraio dalla Regione Lombardia, è ormai effettiva. Tra le varie cose, tale legge, obbliga i centri massaggi di benessere, gestiti da stranieri, soprattutto orientali, ad adeguarsi alla normativa
1/90- legge dell’estetica e dei servizi di benessere.
Anch’essi, pertanto, dovranno rispettare tutte le regole cui sono sottoposte le altre imprese del wellness, comprese le normative riguardanti igiene e sicurezza, in modo tale da potersi omologare agli standard di qualità richiesti dalle direttive europee.

In effetti, nonostante questo ordinamento appena uscito fosse stato accusato di essere incostituzionale, perché colpevole di contenere disposizioni limitanti in materia di esercizio di attività lavorative da parte dei cittadini stranieri che contrastavano con i principi comunitari e statali in materia di condizione giuridica degli stessi, esso si è reso necessario per la tutela sia dei consumatori, sia dei centri estetici “regolari”.

Secondo il progetto di legge Harlem, infatti, i centri massaggi orientali verrebbero così omologati alle attività dei tradizionali centri estetici, rendendo quindi la loro apertura subordinata al possesso dei requisiti professionali richiesti. Questo per garantire ai clienti un grado di professionalità e igiene conforme ai canoni; per  regolare problematiche di ordine pubblico e di decoro; e per far fronte al persistere, ormai tristemente noto, di situazioni degradanti quali l’esercizio di professione abusiva o il favoreggiamento alla prostituzione.

Che sia la volta buona che si delinei uno scenario olistico di buonsenso e giustizia in Italia?

E voi cosa ne pensate? Diteci la vostra!

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3 risposte

  1. Anonymous ha detto:

    Questa legge favorisce in realtà solo conferestetica: perchè anche ogni operatore italiano di massaggio dovrà avere l’estetista nel proprio centro olistico. Ricordiamoci che le estetiste di massaggio e discipine olistiche sanno poco o nulla. Quanto alla prostituzione, un paese che si dice civile dovrebbe regolamentarla, legalizzarla e sottoporla agli adeguati controlli sanitari. E infatti non siamo in un paese civile

    • Anonymous ha detto:

      Da un pò si sà che a Milano tutti e non solo gli stranieri dovranno adeguarsi alla normativa ,che prevede la presenza di estetista o fisioterapista per poter aprire o tenere aperta l’attività di massaggi e se non sbaglio anche i tatuatori e i nail studio .
      Ultimamente infatti i siti di lavoro pullulano di richieste di estetiste da introdurre nei presunti centri massaggio , a dire il vero si accontentano del prestanome (che non è legale )
      Sono ovviamente inacidita perchè avevo deciso di aprirmi un mio studio , ma a quanto pare con i miei diplomi posso farci tapezzeria

  2. Anonymous ha detto:

    Ho letto l’articolo, ma la regione può legiferare in merito?
    chi come me ha uno studio olistico aperto da tempo cosa dovrebbe fare secondo la normativa? perchè leggendo la normativa si parla di codice deontologico, del minimo di ore di formazione previsto in base alla professione scelta, di scuole riconosciute dalla regione ma non dice cosa dovrebbe fare per mettersi in regola chi già ha partita iva o ha uno studio e già lavora come massaggiatore olistico.

    grazie

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