ILLUMINAZIONE INTERNA DEI CENTRI DI MASSAGGI

L’ILLUMINAZIONE NEL CENTRO MASSAGGI

Grazie ad una domanda postaci da una nostra gentile lettrice, abbiamo ritenuto necessario affrontare l’argomento riguardante l’illuminazione del centro massaggi: quali sono i requisiti? Quali le normative in materia?

Premesso che non abbiamo trovato notizie riguardanti l’esistenza di una vera e propria legge circa l’utilizzo, o meno, di fari al neon negli ambienti dedicati alle discipline di benessere naturale, ciò che è importante fare presente è che l’illuminazione sembra essere un argomento da non sottovalutare nella progettazione del nostro centro massaggi.

Infatti, l’illuminazione non migliora solamente le condizioni di visibilità, ma influisce sull’attività, sui processi fisiologici e sulla psiche di lavoratori e clienti. La luce esercita, cioè, un influsso di non poco conto sulla sensazione di benessere e sull’attività dell’essere umano.

In linea di principio, pertanto, i locali di lavoro devono avere un‘illuminazione naturale, poiché la luce del giorno è molto importante per la sensazione di benessere. Essa influisce direttamente sul ciclo giorno-notte, e, per motivi sia fisiologici che psicologici, anche il contatto visivo con l‘esterno è estremamente importante per il benessere, in quanto permette di mantenere un contatto diretto e costante con il ciclo del tempo.
Se questo contatto con il mondo esterno manca, infatti, un bisogno elementare dell‘essere umano, anche se non sempre coscientemente riconosciuto come tale, resta insoddisfatto. I cambiamenti di luce giornalieri e stagionali costituiscono quindi importanti fattori da cui dipendono i ritmi giornalieri delle funzioni fisiologiche e psichiche.

Gli ambienti di lavoro devono quindi disporre di finestre o altri punti vetrati, in grado di garantire i parametri d’illuminazione naturale prescritti dal Regolamento Edilizio in materia d’illuminazione dei luoghi di lavoro. Nel caso in cui, però, tale illuminazione naturale non fosse possibile, per via della conformazione dei locali in uso, è consentita l’integrazione dell’illuminazione naturale con illuminazione artificiale, sempre però nel rispetto di quanto previsto dal suddetto regolamento.

La luce naturale non può comunque essere la base unica nell’illuminazione di un centro massaggi. Infatti per avere una sufficiente illuminazione, la superficie delle finestre di un ambiente non deve essere inferiore al 10/12% di quella del pavimento. Per questo, la luce naturale deve essere comunque supportata da un buon impianto di illuminazione.

Nei locali di attesa e nelle cabine, ad esempio, l’illuminazione naturale può essere sostituita con illuminazione artificiale idonea per intensità e qualità e che non dia luogo a fenomeni di abbagliamento (Norma UNI 10380).

Per quanto riguarda gli ambienti dedicati ai servizi igienici, invece, il locale deve disporre di illuminazione artificiale (diretta o indiretta) nel rispetto delle norme tecniche sulla sicurezza elettrica, e non è richiesta la presenza di illuminazione naturale.

La tonalità delle lampade viene indicata dalla temperatura di colore, misurata in gradi Kelvin (K). Ci sono lampade che emettono luce calda (2000-3000 K), bianca (3000-5000 K) e fredda (> 5000 K). Vi sono anche lampade particolari, tipo quelle impiegate negli studi medici, che emettono una luce il cui spettro si avvicina molto a quello della luce naturale.

Comunque, in genere, la maggior parte delle persone accorda la preferenza a una luce calda, cioè una luce con un’elevata percentuale di tonalità giallo-arancione, perché non affatica la vista.

Perciò sembra che le lampade al neon (dette anche a “catodo freddo”) siano le più adatte ad ambienti umidi, o nei quali si fa utilizzo di vapore o ci siano sollecitazioni termiche (come ad esempio negli Hammam, nei bagni turchi, nei centri dedicati ai trattamenti benessere ed affini), poiché hanno un grado di protezione tale da resistere a questo tipo di sbalzi di temperatura.

Tali lampade risultano essere anche adatte a piacevoli effetti di cromoterapia in quanto sono regolabili in intensità e colore, evitando per altro il disagio dell’abbagliamento dovuto al passaggio da zone d’ombra a zone più intensamente illuminate, oltre ad essere anche esteticamente accettabili. Si potrebbe quindi optare per faretti poco vistosi, che creano suggestivi punti luce, senza necessariamente “cozzare” con l’ambiente che si intende realizzare.

Oltretutto, le lampade al neon, sono oggi disponibili anche a basso consumo, il ché le rende vantaggiose anche da un punto di vista economico.

Vi sono poi le sorgenti luce al led, che, oltre ad essere tra le più

affidabili come durata (30.000 ore minimo), sono caratterizzate anch’esse da un ridotto consumo energetico. Anche queste, peraltro, permettono un ampio controllo della cromoterapia e dell’intensità, pertanto sono molto apprezzate anche perché in grado di far ottenere risultati scenici di particolare effetto.

Comunque, se qualcuno fosse a conoscenza di leggi specifiche in materia, apprezzeremmo il suo intervento, in modo da poter fornire una più corretta informazione al riguardo.

 

 

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3 risposte

  1. lampadine led ha detto:

    ottimi consigli e accorgimenti per chi vuole introdurre un giusto tipo di illuminazione per ogni occasione

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